La Puglia è una delle regioni italiane vocate alla coltivazione della vite che contribuisce ad arricchirne il panorama ampelografico.

La sua forma stretta e allungata, il contatto per circa 3/4 di costa con il mare e le molteplici caratteristiche del suolo ci mettono di fronte scenari e microclimi differenti dai quali si possono scorgere diverse tipicità e sfumature.

Gli unici 2 fiumi della regione, il Fortore e l’Ofanto, e i bacini naturali concentrati per lo più nel nord della Puglia, non riescono però a supportarne le necessità idriche, tanto che durante i periodi siccitosi si ricorre all’irrigazione di soccorso.

In Puglia la maggior parte dell’acqua scorre sotto la superficie terrestre, reperibile solo in alcuni punti mediante falde artesiane e sorgenti essendo caratterizzata dal fenomeno carsico.

L’esposizione ai venti, il clima mite, le notevoli escursioni termiche tra il giorno e la notte, terreni aridi, drenanti e variegati, favoriscono la coltivazione della vite e le produzioni di qualità, con una propensione per i vitigni autoctoni, cui tra tutti spiccano il Negroamaro e il Primitivo. Quest’ultimo, dotato di importante alcolicità e morbidezza, era fino a qualche decennio fa molto richiesto dai mercati settentrionali ed esteri poiché a quei tempi era più largamente concesso il taglio con vini di altre regioni per ottemperare alle lacune gustative di determinati vini, compensandone e molto spesso alterandone, la tipicità.

L’avvento delle denominazioni e di rigidi disciplinari atti a conservare le peculiarità dei varietali e le nuove tecniche di vinificazione e affinamento, ha fatto sì che la domanda dei vini pugliesi diminuisse in maniera consistente. Fortunatamente la lungimiranza e la costanza dei produttori hanno consentito di adottare gli stessi criteri delle altre regioni percorrendo, sia in vigna che in cantina, la via della qualità a discapito delle produzioni di quantità.

Il valore aggiunto è stato il recupero e la valorizzazione di molti vitigni autoctoni, sia a bacca nera che a bacca bianca, come il Bombino, la Verdeca, il Bianco d’Alessano, il Pampanuto, l’Ottavianello (meglio conosciuto in Francia e all’estero come Cinsault), il Susumaniello, il Marchione e il Maresco, oltre ai più conosciuti Primitivo, Nero di Troia e Negroamaro.

Gli ultimi andamenti, infatti, sfatano il concetto di Puglia come “terra di vini rossi” e dimostrano che anche i Bianchi possono raggiungere notevoli risultati in termini di espressione territoriale e potenziale evolutivo. Alcuni Bianchi autoctoni si dimostrano vocati alla spumantizzazione soprattutto per il metodo classico, ancora in fase di rodaggio, ma che ha già prodotto risultati eccellenti.

Naturalmente anche altri vitigni, internazionali e non, si sono adattati a questi climi e suoli, come Moscati e Malvasie, Chardonnay, Sauvignon, Fiano, Greco, Montepulciano, Sangiovese, Pinot nero e piccoli appezzamenti di Malbec e Cabernet Sauvignon.

Successivamente, invece, è nata la necessità di introdurre metodi di agricoltura e vinificazione più gentili nei confronti della natura e della salute dell’uomo. Parliamo di biologico e biodinamico per la produzione di vini quanto più naturali possibile che riducono al minimo l’azione di prodotti di sintesi grazie all’utilizzo di moderne tecnologie, sempre nel rispetto etico dei princìpi di controllo e razionalità.

Ne risulta una bella offerta vitivinicola in cui lo studio e la ricerca sono in costante lavoro per determinare le diverse espressioni degli stessi vitigni allevati in diversi territori. Ne è un esempio il Primitivo che in zone e suoli differenti porta a risultati differenti (Primitivo di Manduria e Primitivo di Gioia del colle), oltre alla valorizzazione dei singoli territori, che tratteremo nei prossimi articoli.

Come ogni regione, la Puglia continua a tramandare di generazione in generazione la sua storia e le sue tradizioni, ma è capace di aprirsi all’innovazione, allo scambio culturale e a condividere tutto quello che il territorio ha da offrire a quanti abbiano la volontà di scoprirne ogni sfumatura degli gli incantevoli paesaggi e dei suoi centri abitati.